La Juventus targata Spalletti inizia a delineare la sua fisionomia per il 2025, mostrando una notevole flessibilità tattica. Partendo da un modulo base 3-4-2-1, la squadra si dimostra capace di cambiare pelle a partita in corso, adattandosi con fluidità alle diverse situazioni di gioco. In questo contesto emergono tre priorità per il consolidamento del progetto tecnico: il pieno recupero della forma di Bremer, l’innesto di un nuovo regista e una maggiore valorizzazione del talento di Kenan Yildiz.
Un playmaker per dare equilibrio
Il mercato di gennaio sarà un banco di prova fondamentale per la dirigenza bianconera. L’obiettivo primario è l’acquisto di un playmaker con spiccate doti fisiche, un giocatore in grado di dettare i ritmi di gioco e garantire equilibrio alla manovra. Questo innesto è considerato cruciale per completare il centrocampo a disposizione di Spalletti. Qualora non si riuscisse a trovare il profilo ideale sul mercato, il tecnico potrebbe decidere di puntare con maggiore convinzione su Miretti, giocatore che possiede visione di gioco e rapidità di esecuzione, come alternativa interna per la cabina di regia.
Da Bremer a Yildiz, i punti fermi della nuova era
Mentre il mercato si concentra sul centrocampo, la solidità difensiva rimane un pilastro irrinunciabile, con Bremer considerato un elemento indispensabile per la retroguardia. Parallelamente, si guarda con grande interesse alla crescita di Kenan Yildiz. Il giovane talento turco, finora impiegato con minor continuità, è visto come la potenziale scintilla per accendere definitivamente la squadra. La sua affermazione potrebbe anche favorire un’evoluzione tattica verso un 3-4-1-2 o un 4-2-3-1, moduli che permetterebbero di affiancare un’altra punta a Vlahovic, aumentando così il peso offensivo della Juventus.




