L’attuale allenatore della Juventus, Luciano Spalletti, porta sulla pelle il ricordo indelebile dello scudetto vinto con il Napoli. A raccontare i retroscena di quel tatuaggio è l’artefice stesso, Valentino Russo, che in un’intervista a La Repubblica ha svelato i dettagli di una scelta che continua a far discutere, soprattutto ora che il tecnico siede sulla panchina bianconera.
La genesi del tatuaggio e l’umiltà di Spalletti
Valentino Russo, tatuatore di fiducia di molti calciatori e amico del capitano del Napoli Giovanni Di Lorenzo, ha raccontato come è entrato in contatto con l’allenatore. Fu proprio Di Lorenzo a fare da tramite. Inizialmente, l’idea di Spalletti era quella di tatuarsi unicamente la lettera “N” stilizzata del club partenopeo sull’avambraccio. Tuttavia, fu Russo a proporre un’aggiunta significativa: arricchire il disegno con lo scudetto e il numero 3, a simboleggiare il terzo titolo nazionale del Napoli. L’idea piacque immediatamente a Spalletti, che si mostrò entusiasta. Il lavoro durò circa due ore, durante le quali il tatuatore rimase colpito dall’umiltà del tecnico, una qualità che ha definito rara nel mondo del calcio. Durante la seduta, Spalletti osservò con grande attenzione ogni gesto di Russo, quasi come se fosse un esame.
Un ricordo indelebile anche in bianconero
Russo è convinto che Spalletti non si sia mai pentito della sua scelta, nemmeno ora che guida la Juventus, prossima avversaria del suo ex team. Secondo il tatuatore, non c’è nulla di male nel conservare un ricordo così importante della propria carriera, poiché “ricordi di vita e professionalità possono convivere”. Ha inoltre rivelato di essere stato autorizzato dallo stesso Spalletti a pubblicare le foto del tatuaggio sui social, un gesto che il tecnico definì meritato, offrendogli anche la cena quella sera. Russo, pur essendo tifoso del Napoli, ha sottolineato la sua professionalità, affermando che non esiterebbe a tatuare un giocatore della Juventus se gli venisse richiesto.
L’accoglienza a Napoli: applausi, non fischi
In vista del ritorno di Spalletti allo stadio Maradona da avversario, Russo si è espresso su quale dovrebbe essere l’accoglienza per l’allenatore. A suo parere, il tecnico merita esclusivamente applausi dai suoi ex tifosi. Questo non solo per aver riportato lo scudetto a Napoli, ma anche per aver scelto di imprimere sulla sua pelle quel trionfo, un gesto che dimostra il profondo legame emotivo con la città e le emozioni vissute.




