L’analisi di Mario Mattioli sulla Juventus, espressa ai microfoni di Radio Radio, descrive un quadro a tinte fosche per il club bianconero. Secondo il suo punto di vista, la situazione attuale è “abbastanza critica”, con prestazioni in campo che lasciano a desiderare nonostante i risultati possano talvolta mascherare i problemi.
Una discesa iniziata da lontano
Mattioli punta il dito sulla qualità del gioco espresso dalla squadra, citando la partita contro il Pafos come esempio. A suo dire, la Juventus ha mostrato il suo lato peggiore nei primi 45 minuti, rischiando di trovarsi in svantaggio di uno o due gol senza che ci fosse nulla da recriminare. La riflessione si allarga poi a un declino che, secondo Mattioli, ha avuto inizio dopo la vittoria dello Scudetto con Sarri in panchina e Cristiano Ronaldo in campo. Da quel momento, la traiettoria del club sarebbe stata una “discesa senza freni”, aggravata da dirigenti non ritenuti all’altezza. Nel suo intervento, non manca una critica diretta e sarcastica a Comolli, le cui idee basate su intelligenza artificiale e algoritmi, invece di risollevare il club, starebbero contribuendo a un “affossamento ancora maggiore”. La conclusione è netta e perentoria: “La Juventus non ha società”. Mattioli ha anche menzionato il “mea culpa” di Spalletti, esprimendo scetticismo sulla possibilità che un allenatore di tale esperienza non conosca a fondo le caratteristiche dei propri giocatori.



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