Elkann blinda la Juventus, Oreggia: "Ora va ridata dignità al club"
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Cobolli Gigli punge la Juventus: “Meno solida, Elkann parlava col cuore o leggeva?”

L’ex presidente non usa mezzi termini: esprime dubbi sulla solidità del club e lancia una frecciata a Elkann, mettendo in discussione la sincerità delle sue parole.

L’ex presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, è intervenuto sulla situazione attuale del club, commentando le recenti dichiarazioni di John Elkann e delineando un quadro di incertezza. Parlando a Radio Anch’io Sport, ha offerto una visione critica ma costruttiva sul futuro della società bianconera.

Dubbi sulla solidità della società

Pur considerando positivamente la decisione di Exor di respingere nuove proposte di soci per mantenere la stabilità, Cobolli Gigli ha espresso le sue perplessità sulla reale solidità finanziaria del club. “Sono un po’ meno convinto della solidità della Juventus”, ha affermato, ricordando le ingenti perdite accumulate negli ultimi anni, pari a un miliardo di euro. Secondo l’ex presidente, è fondamentale che il nuovo Consiglio di Amministrazione segni una netta rottura con il passato, evitando l’atteggiamento “assente” delle gestioni precedenti. La dirigenza, a suo avviso, deve prendere una posizione forte e visibile, comunicando efficacemente il proprio operato per rassicurare gli azionisti e dimostrare di puntare non solo al “bel gioco”, ma anche a risultati economici positivi.

L’affondo su Elkann

La critica più tagliente di Cobolli Gigli è stata riservata all’intervento di John Elkann. Con una nota di ironia, ha messo in discussione l’autenticità delle sue parole. “Vorrei sapere se queste parole sono state dette col cuore o col gobbo”, ha dichiarato, evidenziando come il fatto che Elkann stesse leggendo un testo preparato possa minare la forza e la convinzione del suo messaggio. Un dettaglio che, secondo l’ex numero uno bianconero, “non depone molto a favore della sua convinzione”. Ha inoltre sottolineato l’importanza che le comunicazioni ufficiali provengano dall’amministratore delegato, suggerendo che il nuovo manager Comolli dovrà imparare presto l’italiano per assumere questo ruolo centrale, lasciando al presidente dichiarazioni di più ampio respiro.