L’operazione di mercato che ha visto il trasferimento di Rolando Mandragora dalla Juventus all’Udinese nel 2018 è finita al centro di un’indagine della Procura Federale. La vicenda, che trae origine da un’inchiesta più ampia del 2022 sui rapporti della Juventus, ha portato al deferimento del club friulano e di due suoi ex dirigenti presso il Tribunale Federale Nazionale.
Le accuse e i dettagli dell’operazione
Secondo il comunicato della Figc, il deferimento riguarda l’Udinese a titolo di responsabilità diretta per le azioni contestate a Stefano Campoccia e Franco Collavino, all’epoca dei fatti rispettivamente vice presidente e consigliere del club. La Procura contesta una discrepanza tra l’accordo ufficiale e le pattuizioni reali relative al trasferimento del centrocampista. Ufficialmente, la Juventus vantava un’opzione di riacquisto fissata a 26 milioni di euro. Tuttavia, le indagini suggeriscono che le parti avessero concordato un obbligo di riscatto, poi esercitato nell’ottobre 2020 per una cifra di 10,7 milioni di euro. Questa manovra, secondo l’accusa, sarebbe stata architettata per eludere la normativa federale e consentire all’Udinese di ottenere benefici contabili e fiscali nei bilanci chiusi al 30 giugno 2019, 2020 e 2021.




