In una lunga intervista concessa a Sportweek, il difensore bosniaco Tarik Muharemovic ha ripercorso le tappe della sua carriera, soffermandosi in particolare sulla sua esperienza con la maglia della Juventus. Attualmente in forza al Sassuolo ma ancora nel mirino del club torinese, il centrale classe 2003 ha svelato retroscena sul suo arrivo in bianconero e ha espresso parole di grande ammirazione per alcuni suoi ex compagni.
L’arrivo alla Juventus e l’addio di Ronaldo
Il racconto di Muharemovic parte dal suo esordio nel calcio professionistico con il Wolfsberger, un momento che ha cambiato il suo destino. “Faccio l’esordio in prima squadra contro il Salisburgo e il giorno dopo vengo convocato per la prima volta in nazionale Under 19“, ricorda il difensore. Fu durante una partita con la nazionale che gli osservatori della Juventus, presenti per visionare un altro giocatore, rimasero colpiti da lui. La notizia arrivò direttamente dal padre: “Guarda che la Juventus ti vuole“. Da quel momento, la scelta fu chiara e irrevocabile: “Non ho voluto ascoltare altre proposte, che pure sono arrivate“. Un aneddoto curioso segna i suoi primi giorni a Torino: l’addio di Cristiano Ronaldo, avvenuto appena tre giorni dopo la sua firma, un evento che gli amici usarono per scherzare, suggerendo che il campione portoghese “avesse paura” del nuovo arrivato.
L’impatto con i senatori
L’impatto con l’ambiente della prima squadra è stato significativo per il giovane difensore, che ha trovato in Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini due guide preziose. Muharemovic si è detto sorpreso dalla disponibilità di Bonucci, che “neanche sapeva chi fossi” eppure si fermò a parlargli fin dal primo incontro, offrendogli consigli su come difendere e usare il corpo. Anche Chiellini, descritto come un giocatore “che sorrideva sempre“, ha contribuito alla sua crescita. L’influenza dell’ex capitano è tale che Muharemovic ammette di averne adottato il modo di esultare dopo un salvataggio decisivo. Del periodo in bianconero, il difensore bosniaco sottolinea di desiderare “la personalità” di Bonucci, quella sua capacità di trasmettere sicurezza ai compagni.
L’elogio per Yildiz
Nell’intervista, un pensiero speciale è riservato all’amico Kenan Yildiz, definito un talento fuori dal comune. “Lui ha qualcosa di diverso da tutti. Quando prende palla si trasforma“, afferma Muharemovic, elogiandone la tecnica e la potenza nel dribbling. Il ricordo del primo allenamento insieme è emblematico: “Partitina 6 contro 6, io marcavo lui. Non riuscii mai a prenderlo“. Una dimostrazione di talento che lo portò a sperare di averlo sempre come compagno di squadra. Ora, da avversario, la sfida è lanciata: “Gli ho già detto che aspetto di affrontarlo in campionato per vedere se stavolta sarò capace di fermarlo“.




