Marco Tardelli, indimenticata leggenda della Juventus e della nazionale, ha recentemente condiviso una riflessione indirizzata ai tifosi bianconeri riguardo le prestazioni dei nuovi attaccanti, Loïs Openda e Jonathan David. Attraverso un intervento su La Stampa, l’ex centrocampista ha invitato l’ambiente a non formulare giudizi affrettati, sottolineando l’importanza di concedere tempo ai nuovi arrivati per adattarsi.
Il parallelo con Platini e la necessità di attendere
Secondo Tardelli, è fondamentale dare credito ai nuovi acquisti prima di criticarli. Per rafforzare il suo punto di vista, ha rievocato un aneddoto personale legato a un’icona del calibro di Michel Platini. “Ho vissuto da compagno i primi mesi di Platini alla Juventus”, ha raccontato, spiegando come il campione francese, a causa di una pubalgia, “non riuscisse inizialmente a esprimere il suo enorme talento”. Tuttavia, la squadra, consapevole del suo valore, seppe aspettarlo e sostenerlo. Questo esempio storico serve a Tardelli per evidenziare come anche i fuoriclasse assoluti possano incontrare difficoltà nell’impatto con una nuova realtà, un monito a non trarre conclusioni premature sulle qualità di Openda e David.
Il contesto attuale della Juventus non aiuta
L’analisi di Tardelli si estende anche al momento specifico che la squadra sta attraversando. A suo parere, i due attaccanti sono giunti in un periodo di “confusione” che il tecnico Spalletti sta tentando di dissipare. Questo clima non rappresenta la condizione ideale per favorire l’inserimento di nuovi giocatori. Quando la squadra fatica a fornire il giusto supporto, le responsabilità sui singoli si moltiplicano, rendendo tutto più complicato. Il messaggio del campione del mondo 1982 è quindi un chiaro appello al supporto: invece di perdersi in critiche, i tifosi dovrebbero appoggiare i nuovi volti dell’attacco, poiché la fiducia concessa potrebbe essere ripagata in futuro.




