In vista della storica sfida di Champions League contro la Juventus, l’amministratore delegato del Bodø/Glimt, Frode Thomassen, ha concesso un’intervista a Tuttosport, svelando un legame inaspettato con i colori bianconeri e una profonda ammirazione per la cultura sportiva del club. Le sue parole testimoniano come la Juventus sia un simbolo riconosciuto anche in Norvegia, dove l’attesa per il match è altissima.
Una dichiarazione d’amore per la Juventus
Thomassen ha sorpreso tutti rivelando un aneddoto personale che la dice lunga sulla percezione della Juventus all’estero. “Le confesso una cosa: ho una maglia della Juve e ne vado fiero”, ha dichiarato l’ad del club norvegese. Questa passione non è un caso isolato, ma riflette un sentimento diffuso nella sua città. Thomassen ha sottolineato come la partita contro i bianconeri sarà una vera e propria “festa” per Bodø, una città che conta “tantissimi tifosi bianconeri”. L’incontro, quindi, non sarà solo un evento sportivo, ma un momento di celebrazione per un’intera comunità di appassionati.
L’omaggio a Buffon e la speranza di una partita epica
Oltre alla passione per il club, l’amministratore delegato ha espresso una grande ammirazione per una delle leggende della Juventus: Gianluigi Buffon. “Sarà un’occasione speciale, qui siamo cresciuti col mito di Gigi Buffon”, ha affermato, evidenziando l’impatto generazionale che il portiere ha avuto ben oltre i confini italiani. L’atmosfera della partita si preannuncia ancora più suggestiva grazie alle previsioni meteo: è attesa un’abbondante nevicata, un dettaglio che, secondo Thomassen, potrebbe trasformare la sfida in una “partita epica”, un evento da ricordare nella storia del club norvegese.
Il modello Bodø: crescere con i piedi per terra
Thomassen ha anche offerto una visione sulla filosofia del suo club, basata su una crescita graduale e sostenibile. Ha spiegato che il successo del calcio norvegese deriva da un approccio che mette al centro la prestazione, considerando il risultato come una conseguenza. Nonostante i piani ambiziosi, come la costruzione di un nuovo stadio da 10.000 posti entro il 2027, l’ad ha ribadito che il club non si indebiterà e manterrà i budget attuali, indipendentemente dai risultati europei. “Pensiamo in grande, ma coi piedi per terra”, ha concluso, sottolineando l’importanza di non perdere la propria identità, anche dopo la cessione di talenti importanti.




