Yildiz e McKennie nel mirino di Di Canio: l'analisi dell'ex bianconero
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Di Canio e la Juventus: “Senza una vera punta è difficile puntare la vetta”

L’analisi di Paolo Di Canio sulla Juventus: dal lavoro di Spalletti a un consiglio di mercato dalla Premier League.

Durante l’evento “Sky Christmas Day”, Paolo Di Canio ha offerto una lucida analisi sulla Juventus, toccando temi cruciali come la gestione di Luciano Spalletti, l’identità storica del club e le necessità sul mercato.

L’impronta di Spalletti e i limiti della rosa

Secondo l’ex calciatore, l’arrivo di Luciano Spalletti ha portato benefici tangibili soprattutto sul piano mentale e tattico. “Le risposte sono positive a livello di atteggiamento, testa e attitudine”, ha spiegato Di Canio, sottolineando come la squadra appaia più ordinata ed equilibrata. Tuttavia, per competere per il vertice della classifica, mancherebbero ancora elementi chiave. “Senza una punta da tanti gol e un centrocampo di grande qualità nella costruzione è difficile puntare al primo posto”.

Il richiamo a un’identità smarrita

Una parte significativa dell’intervento di Di Canio è stata dedicata al confronto con il passato, rievocando un’identità juventina basata su rigore e disciplina ferrea. “Quando arrivai io c’erano Boniperti e Trapattoni, erano delle istituzioni”, ha ricordato,. “Oggi i calciatori sono professionisti seri, ma non hanno quella durezza nel trasmettere la missione”, ha affermato.

Futuro e mercato: fiducia a Spalletti e un consiglio dalla Premier

Guardando al futuro, Di Canio ha espresso apprezzamento per la presa di posizione della famiglia Agnelli, definendola una dimostrazione d’orgoglio. La sua raccomandazione è chiara: dare piena fiducia a Spalletti, rinnovandogli il contratto per garantire stabilità e inviare un segnale forte alla squadra. Sul fronte del mercato, l’ex attaccante ha individuato una precisa necessità: “Alla Juve serve un giocatore fisico davanti, uno che faccia reparto”. Il nome suggerito arriva dalla Premier League: Jørgen Strand Larsen del Wolverhampton. “Non è un fenomeno, ma è un giocatore di squadra che fa rendere meglio gli altri”, ha concluso, stimando un investimento di 40-45 milioni.