Con una toccante lettera, Mattia Caldara ha annunciato il suo ritiro dal calcio, un percorso segnato da infortuni e scelte difficili. Tra i ricordi condivisi emerge un capitolo significativo e mai del tutto vissuto con la maglia della Juventus.
Il rimpianto bianconero e il consiglio di Chiellini
Nel racconto di Caldara, il periodo juventino occupa uno spazio particolare. Acquistato dal club bianconero mentre era ancora a Bergamo, il difensore non ha mai avuto l’opportunità di esordire in una partita ufficiale con la Juventus. Arrivato a Torino nell’estate del 2018, si trovò di fronte a un reparto difensivo composto da icone come Chiellini, Bonucci e Barzagli. La consapevolezza di avere poco spazio, nonostante le rassicurazioni di Giorgio Chiellini che lo invitava alla pazienza con un “resta qui, Mattia”, lo portò a una decisione sofferta. “Sapevo che non avrei trovato spazio”, ha spiegato, motivando così la sua partenza dopo solo poche settimane di ritiro estivo.
Una carriera segnata dagli infortuni
La decisione di appendere gli scarpini al chiodo è stata la conseguenza di un lungo calvario fisico e mentale. Tutto è precipitato dopo una visita specialistica a luglio, che ha rivelato una condizione irreversibile della cartilagine della caviglia. “Il mio corpo mi aveva tradito”, ha confessato Caldara, identificando l’inizio della fine nella rottura del ginocchio durante un allenamento. Da quel momento, il difensore non è più riuscito a tornare ai suoi livelli, combattendo contro un “malessere mentale” che lo ha isolato e oppresso.


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