Udinese, Runjaic duro: "Con la Juve il peggior primo tempo finora"
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Udinese, Runjaic duro: “Con la Juve il peggior primo tempo finora”

Kosta Runjaic, allenatore dell’Udinese, analizza la sconfitta in Coppa Italia con la Juventus, definendo il primo tempo come ‘il peggiore’ della sua gestione per mancanza di energia.

Alla vigilia della sfida di campionato contro il Genoa, il tecnico dell’Udinese, Kosta Runjaic, è tornato ad analizzare la prestazione della sua squadra contro la Juventus in Coppa Italia. Durante la conferenza stampa, l’allenatore non ha cercato alibi per la sconfitta, pur menzionando le difficoltà incontrate nella preparazione della partita, offrendo una disamina schietta della performance dei suoi uomini.

Una settimana complicata e una prestazione sottotono

Runjaic ha descritto la settimana che ha preceduto la trasferta di Torino come problematica, a causa di un virus influenzale che ha colpito diversi giocatori. Questo imprevisto ha inciso sulla preparazione e ha costretto la squadra a partire più tardi per il Piemonte. Nonostante queste attenuanti, il tecnico ha espresso un giudizio molto critico sulla partita. “Contro la Juventus abbiamo disputato forse il peggior primo tempo da quando sono qui, soprattutto a livello di energia”, ha dichiarato, riconoscendo al contempo i meriti della squadra bianconera, che ha saputo approcciare la gara nel modo giusto. La scelta di non stravolgere la formazione, nonostante le condizioni non ottimali di alcuni, era dettata dalla speranza di poter comunque competere per il passaggio del turno, una speranza purtroppo vanificata dal risultato finale.

Lezioni dalla sconfitta e il ruolo dei leader

La partita contro la Juventus non ha lasciato solo l’amarezza per l’eliminazione, ma anche conseguenze fisiche, come l’infortunio di Atta. Tuttavia, anche nelle difficoltà, Runjaic ha trovato spunti positivi, come la prestazione di personalità del giovane Palma. Il tecnico ha rivelato di aver avuto un confronto con i giocatori più esperti dopo la gara. L’obiettivo era chiaro: spronare il gruppo a trovare quella costanza di rendimento che spesso è mancata. “Ho parlato con i ragazzi più esperti affinché trasmettessero il nostro pensiero al meglio”, ha spiegato, sottolineando la necessità di lavorare per esprimere appieno il potenziale della squadra e raccogliere punti, specialmente nelle partite casalinghe.