Intervenuto ieri sera negli studi di DAZN, l’ex portiere bianconero Gianluigi Buffon ha offerto la sua prospettiva sull’attuale momento della Juventus. L’analisi della leggenda juventina si è concentrata sulle sfide che il club sta affrontando nella sua fase di transizione, delineando un percorso per il futuro e svelando anche un interessante aneddoto relativo al suo finale di carriera.
La diagnosi sulla Juventus: fine di un ciclo e ricostruzione
Secondo Buffon, le difficoltà incontrate dalla squadra sono una conseguenza quasi naturale della conclusione di un lungo e vittorioso ciclo. L’ex capitano ha descritto questo periodo come un “tempo fisiologico” in cui, dopo l’addio di molte figure chiave, è necessario arrancare per un po’. La chiave per la rinascita, secondo la sua visione, risiede nella capacità di “ricreare uno zoccolo duro”, inserendo persone di valore nei ruoli giusti, un processo che ha definito tutt’altro che semplice. È questa la strada che, a suo parere, la Juventus sta percorrendo per costruire le fondamenta necessarie a tornare a competere per la vittoria. La scelta di puntare su Luciano Spalletti, invece, lo convince: “Sono convinto che Luciano sia stata la scelta migliore. Devo dire che mi sarebbe piaciuto vederlo dall’inizio. Per lui il mese e mezzo di ritiro è fondamentale. Sul fatto che uno come lui vada seguito e possa diventare punto fermo della Juve, non ho nessun dubbio”.
Il retroscena di mercato: l’Atalanta e la scelta di cuore
Durante l’intervista Buffon ha anche rivelato un retroscena inedito. Negli ultimi anni della sua carriera, ha raccontato di aver avuto per ben due volte l’opportunità di trasferirsi all’Atalanta. Buffon ha ammesso di ammirare l’ambiente per la sua capacità di competere con chiunque. Nonostante il desiderio e la tentazione di accettare, Buffon ha spiegato di non avere rimpianti. La sua storia con Juventus e Parma è stata troppo importante per fare una scelta diversa, un legame che lo ha portato a rinunciare a un’esperienza che pure lo attraeva.




