In una recente intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, l’ex portiere della Juventus Stefano Tacconi ha condiviso le sue riflessioni sul momento attuale della squadra bianconera. L’occasione è nata da una sua visita alla Continassa insieme ai compagni vincitori della Coppa Intercontinentale del 1985. Tacconi ha toccato diversi argomenti, dal ruolo dei singoli giocatori alle prospettive per il campionato, offrendo un quadro dettagliato delle sue impressioni.
Locatelli leader, ma per lo scudetto serve più carattere
Secondo Tacconi, il percorso della Juventus nella corsa allo scudetto richiede un ingrediente fondamentale: il carattere. L’ex portiere ha sottolineato come sia indispensabile presentarsi in campo con una forte personalità per non dare vantaggi agli avversari. In questo contesto, ha individuato in Manuel Locatelli la figura chiave per trascinare la squadra. Per Tacconi, Locatelli possiede l’esperienza e la caratura giuste per tenere unito il gruppo e fare da punto di riferimento. Le sensazioni raccolte alla Continassa sono comunque positive: “Ho visto tutti molto bene. Ottimo ambiente e buona connessione nella squadra”, ha dichiarato, evidenziando un clima sereno e collaborativo all’interno dello spogliatoio. Un ambiente che, unito alla perdita di veterani negli ultimi anni e alla crescita di giovani promettenti, pone le basi per il futuro.
Spalletti, Yildiz e i portieri: le impressioni di Tacconi
L’analisi di Tacconi si è estesa anche a diverse figure centrali del progetto bianconero. L’incontro con Spalletti ha lasciato un’ottima impressione: “Simpatico e divertente”, lo ha definito, apprezzandone la passione e la voglia di vincere. Tacconi si è detto convinto che il tecnico stia studiando la situazione per intervenire al meglio e che possa diventare “un uomo Juve”. Parole di elogio anche per Yildiz, del quale ha apprezzato la costante ricerca del gol e la grande voglia di fare, auspicando che l’entusiasmo generale possa esaltarne le qualità. Infine, un commento sul reparto portieri: secondo l’ex numero uno, sia Di Gregorio che Perin stanno facendo bene. Ha però evidenziato l’importanza per Di Gregorio di saper gestire le critiche, inevitabili in una piazza come Torino, potendo contare sull’aiuto di un professionista esemplare come Perin.
