La decisione di Thiago Motta di proseguire il suo periodo di pausa professionale, rifiutando l’offerta della Real Sociedad, ha implicazioni dirette per la Juventus. L’allenatore, pur essendo stato esonerato, è ancora vincolato al club bianconero da un contratto significativo, e ogni sua scelta professionale viene monitorata con attenzione dalla dirigenza torinese per le sue ricadute finanziarie.
La scelta di Motta
Thiago Motta continua a non avere fretta di tornare ad allenare. Dopo aver declinato le proposte di club come Bayer Leverkusen, Monaco e Spartak Mosca, l’ex tecnico juventino ha detto no anche alla Real Sociedad. Il club basco, scivolato al quindicesimo posto nella Liga spagnola e a un solo punto dalla zona retrocessione, aveva esonerato il tecnico Sergio Francisco dopo la sconfitta interna con il Girona. Di fronte al rifiuto di Motta, la società ha optato per l’ingaggio dello statunitense Pellegrino Matarazzo, ex allenatore di Hoffenheim e Stoccarda, dopo aver affidato temporaneamente la squadra a Jon Ansotegi, tecnico della formazione B. La scelta di Motta conferma la sua volontà di attendere il progetto giusto prima di rimettersi in gioco.
L’impatto economico sul bilancio della Juventus
La situazione contrattuale di Thiago Motta rappresenta un capitolo di spesa importante per la Juventus. L’allenatore italo-brasiliano ha un accordo valido fino a giugno 2027, con uno stipendio netto di 3,5 milioni di euro a stagione. A seguito del suo esonero, il club ha dovuto accantonare nel bilancio chiuso al 30 giugno 2025 una cifra superiore a 16,3 milioni di euro lordi per coprire i costi suoi e del suo staff. Se Motta avesse accettato l’incarico alla Real Sociedad o presso un altro club, la Juventus avrebbe potuto ottenere un risparmio considerevole, stimato in circa 8 milioni di euro lordi, quasi la metà dell’importo accantonato. Il suo prolungato anno sabbatico, di conseguenza, impedisce alla società bianconera di alleggerire questo onere finanziario.
