L'algoritmo di Comolli per il mercato: scegliere i giocatori in base al mese di nascita
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L’algoritmo di Comolli per il mercato: scegliere i giocatori in base al mese di nascita

Le parole dell’ad della Juventus, sull’uso di un algoritmo basato sulla data di nascita per il calciomercato accendono il dibattito. La replica di Tony Damascelli non si fa attendere.

Il mondo del calcio si interroga sulle nuove frontiere del reclutamento e le dichiarazioni attribuite all’amministratore delegato della Juventus, Damien Comolli, hanno acceso un vivace dibattito. L’idea di selezionare i futuri campioni attraverso un algoritmo basato sul loro mese di nascita ha suscitato la reazione critica del giornalista Tony Damascelli, che dalle pagine de “Il Giornale” ha definito “stupida” tale teoria, contrapponendo la freddezza dei dati al talento senza tempo dei grandi fuoriclasse.

L’algoritmo e i talenti di fine anno

Secondo il pensiero di Comolli, il sistema di scouting tradizionale tenderebbe a privilegiare i calciatori nati nei primi mesi dell’anno, lasciando inesplorato un bacino di talenti nati nella seconda metà. “Al Tolosa, noi per scelta reclutavamo molti giovani nati dopo il mese di agosto”, avrebbe affermato l’ad bianconero, suggerendo che proprio questi giocatori, spesso trascurati, potrebbero avere maggiori probabilità di affermarsi ad alti livelli. Una strategia basata sui dati che, secondo Comolli, andrebbe a scardinare una consuetudine storicamente consolidata nel mondo del calcio, aprendo a nuove opportunità di mercato.

La risposta di Damascelli

La replica di Tony Damascelli è stata netta e argomentata con una lista di nomi che hanno fatto la storia del calcio. Il giornalista ha ironicamente elencato una serie di leggende nate nella “parte sbagliata dell’anno” secondo l’algoritmo di Comolli. Da Michel Platini a Zinédine Zidane, passando per Lionel Messi, Johan Cruijff, Erling Haaland e Jude Bellingham, tutti nati tra marzo e luglio. “Seguendo gli algoritmi e le elucubrazioni di Comolli, si dovrebbe trattare di uno squadrone di stupidi”, ha chiosato Damascelli, sottolineando come il talento non possa essere ingabbiato in un calcolo statistico. A chiudere il suo intervento, una sferzante citazione di Albert Einstein, nato a marzo, sull’infinità della stupidità umana, un modo per ribadire la sua bocciatura dell’approccio proposto.