Un legame lungo undici anni, un’esperienza che ha forgiato l’uomo e il calciatore. Alessandro Birindelli, ex difensore della Juventus, si prepara a incontrare nuovamente i colori bianconeri, questa volta da allenatore della Pianese, in una sfida contro la Next Gen che intreccia passato e presente.
Un sogno diventato realtà
Dal 1997 al 2008, la storia di Alessandro Birindelli si è legata indissolubilmente a quella della Juventus. Un percorso ricco di soddisfazioni, ma anche di momenti difficili come la retrocessione post-Calciopoli. “Ho trascorso undici anni a Torino, in una società che mi ha dato tantissimo”, ha raccontato l’ex terzino, sottolineando come l’esperienza in bianconero sia stata fondamentale per la sua crescita. Per lui, che tifava Juventus fin da bambino, il trasferimento a Torino rappresentò un vero e proprio sogno. “Mi ritrovai catapultato dalla Serie B a una formazione che l’anno prima aveva vinto la Champions League”, ha ricordato.
La sfida tattica alla Next Gen
Nonostante i ricordi, il focus di Birindelli è tutto sul presente e sulla partita che attende la sua Pianese allo stadio Moccagatta. I toscani si presentano alla sfida con due punti di vantaggio sulla squadra juventina, rendendo il confronto diretto ancora più significativo. L’allenatore ha analizzato con lucidità le caratteristiche degli avversari: “Parliamo di una squadra con tanti giocatori di prospettiva, destinati a palcoscenici di alto livello”. Secondo Birindelli, la Next Gen possiede “grandi qualità tecniche, ama gestire il possesso e occupa bene gli spazi tra le linee”, un approccio che la rende “difficile da affrontare e diversa da tutte le altre”. La ricetta per la sua Pianese è chiara: “Servirà essere ancora più compatti e attenti tra i reparti, altrimenti rischiamo di esporci alle loro qualità”.




