Dopo il pari di Genova la Fiorentina si appresta ad affrontare la Juventus nel match valevole per la dodicesima giornata di campionato.
Le parole di Vanoli
Così il tecnico della Fiorentina sull’importanza della sfida con la Juventus: “Non parlerei di svolte ma sappiamo che la gara vale tantissimo per i tifosi. Ho detto precedentemente che la strada sarà lunga e domani vorrei vedere un grosso impegno e una ferocia all’interno della partita, senza abbattersi nei momenti di difficoltà, che ci saranno. Voglio che reagiamo nei momenti negativi e che i giocatori si concentrino sul presente, azione dopo azione per fare il meglio. L’umiltà dei vincenti è sapere oggi dove sei e dove i piccoli passi ti possono portare.
La nuova Fiorentina
Vanoli ha poi aggiunto: “La mia preoccupazione è far capire oggi dove siamo. A Genova c’è stato un primo, piccolo, passo, ma per ottenere dei grandi successi dobbiamo accettare un percorso a ‘montagne russe’. Dobbiamo uscire da questa situazione in modo unito, i giocatori devono capire in primis cosa fare in campo, e secondo che siamo parte di una grande famiglia. Io chiedo al popolo viola di esserci vicino per uscire, ma noi dobbiamo essere dei trascinatori di tutto questo”.
L’importanza del gruppo per Vanoli
Così Vanoli su come ha trovato la squadra: “Ho trovato un gruppo che ha voglia di uscire da questa situazione: l’ho visto da questa settimana di doppie sedute, che ho fatto anche per conoscere i ragazzi, starci insieme e parlarci. Adesso però dobbiamo abbandonare l’io e cercare il noi: da questa situazione si esce da squadra. Dobbiamo ascoltare il compagno, capire di ciò che ha bisogno e capire tutti le fasi della partita. Non dimentichiamoci però che la squadra è giovane e non è facile reggere le pressioni della piazza”.
Gli infortunati
Vanoli su Kean: “È perfettamente recuperato dopo un problema alla tibia. Questa settimana si è allenato in gruppo. Di Moise sono andato a vedere le partite della Nazionale e penso sia un giocare completo e di qualità. Può giocare da solo o con una punta accanto, ma io non sono legato ad un sistema di gioco. Moise ha caratteristiche che vanno sfruttate e può giocare in modi diversi a seconda della partita. I nostri 4 attaccanti sono complementari, anche Piccoli e Kean sono abbinabili. Dipende sempre dalla voglia che uno ha di mettersi a disposizione del compagno ed è ciò che voglio che accada. Io oggi ho bisogno di tutti”.
Poi su Gosens: “Ha lavorato a parte e non ci sarà per questa partita. Per il resto, ci sono i nazionali di cui dobbiamo valutare diversi aspetti. Sono contento di Comuzzo e Fortini. Dovremo tenere conto dello stato psicologico di Gudmundsson che è andato fuori dal Mondiale, e di Dzeko che è andrà ai playoff”.




