Weston McKennie, che sembrava destinato a un ruolo marginale nella Juventus, ha saputo sovvertire i pronostici, diventando un elemento centrale nel progetto tecnico di Luciano Spalletti. Il centrocampista statunitense, grazie alla sua polivalenza, si è trasformato in una pedina inamovibile per il nuovo allenatore, che fin dal suo arrivo ha dimostrato di puntare con decisione su di lui.
Da esubero a punto fermo: la fiducia di Spalletti
Dall’insediamento di Spalletti a inizio novembre, McKennie non solo è sempre sceso in campo, ma lo ha fatto costantemente da titolare. Fatta eccezione per la prima partita contro la Cremonese, il giocatore texano è rimasto in campo per tutti i 90 minuti, un segnale inequivocabile della fiducia riposta in lui dal tecnico. La sua capacità di adattarsi a più ruoli, da trequartista a esterno, lo ha reso un jolly prezioso, soprattutto in un momento delicato per la squadra a causa degli infortuni. Nonostante qualche limite tecnico, la sua affidabilità e il suo contributo in fase realizzativa, come dimostra la rete decisiva contro il Bodo, ne hanno consolidato l’importanza tattica.
Il nodo del contratto: quale futuro per McKennie?
Se in campo il presente di McKennie appare solido, il suo futuro contrattuale resta un’incognita. Dopo il mancato accordo per il rinnovo, non si sono registrati passi avanti significativi. La questione legata al suo contratto, in scadenza il 30 giugno 2026, è stata momentaneamente accantonata a causa delle complessità della stagione bianconera. Tuttavia, il rendimento in crescendo del giocatore rappresenta un fattore cruciale che la dirigenza dovrà considerare attentamente in vista delle future negoziazioni, con il texano che ha dimostrato ancora una volta di poter essere una risorsa fondamentale per la Juventus.
